Anche l’Albania nel progetto IPA promosso dall’Abruzzo
30/01/2007. www.agenziaaise.it - Elab.Informest
Anche l’Albania è coinvolta nel progetto che vede l’Abruzzo al centro dell’attenzione europea nella cooperazione transfrontaliera adriatica.
La Regione Abruzzo ha promosso una serie di incontri per la “costruzione” del nuovo programma Adriatico Ipa, che sosterrà nel periodo 2007-2013 lo sviluppo di un vasto ed importante territorio europeo che va dalla Slovenia alla Grecia. L’obiettivo è preparare una bozza del programma da consegnare poi alla Commissione europea che provvederà all’approvazione e al varo della programmazione. In sostanza, “Adriatico Ipa”, per il quale l’Abruzzo è stato indicato unanimemente come regione capofila, sostituisce continuandone le finalità Interreg III A che, in sei anni, ha avuto una dotazione economica di circa 110 milioni di euro. All’Aquila si sono riuniti i partner del vecchio e nuovo programma. Sono state adottate alcune importanti decisioni in merito al regolamento. È stato indicato il budget a disposizione che tra le varie voci si aggira intorno ai 250 milioni di euro. Tutto ciò nel nome della cooperazione economica ed istituzionale, culturale, turistica, ambientale ed infrastrutturale tesa ad armonizzare il livello sociale di una grossa area transfrontaliera adriatica rappresentata dalle regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise, Puglia, e dagli Stati di Albania, Bosnia, Erzegovina, Croazia, Serbia, Montenegro e dai nuovi entrati Grecia e Slovenia. E tutto in continuità dell’azione di Interreg III A che aveva come assi portanti la tutela e la valorizzazione ambientale e culturale ed infrastrutturale, l’integrazione economica dei sistemi produttivi, le azioni di rafforzamento della cooperazione e l’assistenza tecnica all’attuazione del programma. La proposta da presentare alla Commissione europea dovrebbe essere pronta per il mese di maggio..
31 janar 2007
14 janar 2007
Rriten me 11% kembimet me shoqerite italiane
Rriten me 11% shkembimet me shoqerite italiane
10/01/2007
ANSA – Elab.Informest
Aumentano i rapporti d’affari tra le imprese italiane ed albanesi, con un business che, Lombardia a parte, transita ancora in gran parte dalle regioni adriatiche, Puglia in testa.
E’ quanto registra un’indagine della Camera di commercio di Milano che, attraverso Promos, la sua azienda per le attività internazionali, per fine mese organizza una missione imprenditoriale nel Paese balcanico. Secondo i dati dell’ufficio studi della Camera di commercio milanese, nei primi nove mesi del 2006 l’interscambio tra Italia e Albania ha superato un controvalore di 781 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2005. L’import italiano ammonta a oltre 303 milioni di euro (+16% in un anno) e l’export di 477 milioni di euro (+8%). La Puglia in queste relazioni commerciali batte di gran lunga tutte le altre regioni italiane, sia nelle importazioni con una quota del 41,3% sul totale italiano (+12,8%), sia nelle esportazioni (36,4% nazionale, +8,5%). Segue la Lombardia, che genera il 14% dell’import e il 12,5% dell’export. Terza l’Emilia Romagna (10,8% import e 11,7% export) e quarta le Marche (6,9% di import e 8,5% di export). Ma qualcosa cambia nei dati tendenziali. E’ infatti la Calabria la Regione italiana che nel 2006 ha registrato il maggiore aumento di commerci con l’Albania (+81%), mentre le aree leader crescono in modo diversificato: dal +44% messo a segno dell’Emilia Romagna al 10% della Puglia e al 9% delle Marche. Ferma in termini tendenziali la Lombardia (+0,6%). Tra i prodotti più trattati tra le due sponde dell’Adriatico ci sono le calzature, che rappresentano il 36,1% dell’import italiano (in realtà si tratta di modelli prodotti in esclusiva per aziende che hanno scelto di ’delocalizzare’ in Albania) e i vestiti e accessori di abbigliamento, che generano il 13,6% dell’export ’made in Italy’ verso il Paese balcanico.
10/01/2007
ANSA – Elab.Informest
Aumentano i rapporti d’affari tra le imprese italiane ed albanesi, con un business che, Lombardia a parte, transita ancora in gran parte dalle regioni adriatiche, Puglia in testa.
E’ quanto registra un’indagine della Camera di commercio di Milano che, attraverso Promos, la sua azienda per le attività internazionali, per fine mese organizza una missione imprenditoriale nel Paese balcanico. Secondo i dati dell’ufficio studi della Camera di commercio milanese, nei primi nove mesi del 2006 l’interscambio tra Italia e Albania ha superato un controvalore di 781 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2005. L’import italiano ammonta a oltre 303 milioni di euro (+16% in un anno) e l’export di 477 milioni di euro (+8%). La Puglia in queste relazioni commerciali batte di gran lunga tutte le altre regioni italiane, sia nelle importazioni con una quota del 41,3% sul totale italiano (+12,8%), sia nelle esportazioni (36,4% nazionale, +8,5%). Segue la Lombardia, che genera il 14% dell’import e il 12,5% dell’export. Terza l’Emilia Romagna (10,8% import e 11,7% export) e quarta le Marche (6,9% di import e 8,5% di export). Ma qualcosa cambia nei dati tendenziali. E’ infatti la Calabria la Regione italiana che nel 2006 ha registrato il maggiore aumento di commerci con l’Albania (+81%), mentre le aree leader crescono in modo diversificato: dal +44% messo a segno dell’Emilia Romagna al 10% della Puglia e al 9% delle Marche. Ferma in termini tendenziali la Lombardia (+0,6%). Tra i prodotti più trattati tra le due sponde dell’Adriatico ci sono le calzature, che rappresentano il 36,1% dell’import italiano (in realtà si tratta di modelli prodotti in esclusiva per aziende che hanno scelto di ’delocalizzare’ in Albania) e i vestiti e accessori di abbigliamento, che generano il 13,6% dell’export ’made in Italy’ verso il Paese balcanico.
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